Progetto Snecs
Il progetto di ricerca SNECS è finalizzato alla raccolta e trasmissione dei contenuti della conoscenza scientifica di carattere artistico, archeologico, letterario, storico–filosofico sul territorio della Campania.
SMART CITIES E SMART ENVIRONMENT
Particolare attenzione viene posta sui centri storici, attivando e sperimentando nuove strategie per la loro rappresentazione, organizzazione, diffusione e promozione, basate su paradigmi di intelligenza tecnologica. Sono queste strategie che, sviluppando interventi rivolti all’economia, alla popolazione, alla governance, alla mobilità, all’ambiente, alla salvaguardia del patrimonio culturale e all’accoglienza turistica, rendono una città “smart”, cioè intelligente.
I.T.C. e G.I.S.
SNECS, attraverso i partners impegnati, sostiene il disegno di Smart City progettando un insieme di servizi di Information and Communication Technologies (I.T.C.) di integrazione capaci di raccogliere le informazioni provenienti da tutti gli interventi sull’ambiente, sul risparmio energetico, sulla salute, al fine di misurarne gli effetti sulla qualità della vita della comunità. Il raggiungimento di tale obiettivo si attua un supporto cartografico Geographical Information System (G.I.S.), relativo alla modellazione e caratterizzazione di un centro storico, contenente una serie di informazioni, da quelle aerofotogrammetriche a quelle catastali o toponomastiche, fino ai percorsi seguiti dalle canalizzazioni dei servizi della città. Un vero e proprio atlante virtuale dei luoghi di interesse.
Obiettivi – progetto Green Economy
Uno dei principali obiettivi del progetto di ricerca è l’incremento dell’efficienza energetica dei sovrastanti edifici, climatizzandoli attraverso sistemi che utilizzano le risorse naturali. L’ambito prioritario in cui si colloca il progetto Green Economy, ha come indirizzo di programma la caratterizzazione, la digitalizzazione, la catalogazione, la mappatura, la diagnosi e lo studio del sistema fisico del sottosuolo della città di Napoli, finalizzato principalmente all’utilizzo delle risorse geotermiche a bassa entalpia.
Arca e il suo contributo
Arca, consorziata nel progetto di ricerca per le sue competenze e funzioni, contribuisce allo studio del sottosuolo dell’area urbana di Napoli, attraverso la caratterizzazione e il monitoraggio idrogeotermico dello stesso. Arca è coinvolta nella realizzazione di modelli e strutture dei dati raccolti distribuiti secondo una rappresentazione semantica, collaborando inoltre all’architettura delle informazioni per le componenti del progetto integrato.
La geotermia
Situato nel Centro Storico di Napoli, l’Educandato Reale del Complesso di San Marcellino e Festo è uno dei siti dimostratori legati al progetto SNECS (Social Network dell’Entità dei Centri Storici). Si tratta di un antico complesso monumentale, con annesso chiostro e giardino interno, risalente all’alto Medioevo (500–1000 d.C.), di elevato pregio architettonico, artistico e culturale, attualmente sede del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, dell’Università Federico II di Napoli. Nell’ambito di tale complesso monumentale, Arca ha progettato e realizzato un impianto di geotermia a bassa entalpia (impianto di climatizzazione degli edifici che sfrutta lo scambio termico con il sottosuolo superficiale, per mezzo di una pompa di calore). L’energia geotermica è quella fonte di energia dovuta al calore immagazzinato nella crosta terrestre. Quest’ultimo, per arrivare in superficie, si propaga attraverso le rocce o tramite i fluidi vettori, quali l’acqua e il gas. La parte di calore che si trasmette attraverso le rocce arriva in superficie sotto forma di flusso di calore o flusso geotermico. La progettazione di una pompa di calore geotermica presso il sito di San Marcellino dipende fortemente dalla caratterizzazione termica della risorsa individuata. Per questo motivo, oltre alle indagini geologiche e idrogeologiche previste, sono state condotte anche indagini volte a caratterizzare la risposta termica del sottosuolo in prossimità della sonda all’immissione ed estrazione di calore. Si è trattato dunque di un complesso intervento che, sulla base dei risultati delle indagini geologiche e idrogeologiche, ha portato alla progettazione e realizzazione della sonda di geoscambio.